Curarsi con lo sport

L’attività fisica come cura nel diabete

Nelle persone affette da diabete l’Attività Fisica (A.F.) deve essere considerata parte integrante
della terapia; ciò equivale a dire attività fisica = farmaco e, pertanto, l’esercizio fisico deve essere
gestito come tale seguendo una certa posologia, modalità di svolgimento, controlli, ecc.. In
qualunque persona, infatti, l’A.F. rappresenta una componente essenziale del benessere globale in
tutto il corso della vita. I suoi effetti benefici si riflettono sulla salute dell’organismo incidendo
positivamente nel ridurre il rischio della malattia cardiovascolare, mentre è di aiuto a mantenere il
controllo del peso corporeo, a combattere il fenomeno dell’osteoporosi. Sono, inoltre, noti gli
effetti benefici sull’umore e sul benessere psicologico, sul favorire il sorriso e magari migliorare l
vita di coppia. Oltre a previene il diabete di tipo 2, l’esercizio fisico svolto regolarmente produce
effetti molto positivi sulla sensibilità all’insulina e riveste un ruolo importante nel metabolismo del
glucosio. Si capisce, quindi, come l’attività fisica in generale (e non solo per le persone con
diabete), sia un vero toccasana. ma è opportuno svolgerla in maniera controllata. Dunque, curasi
con lo sport è la novità contenuta in un documento “Proposta per l’introduzione dell’esercizio
fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio Sanitario Nazionale” al
quale hanno lavorato le Regioni e che il Ministero della Salute appoggia nel tentativo di fare entrare
lo sport nei LEA (livelli essenziali di assistenza). La notizia ci sembra di estrema rilevanza perché
inserire a pieno titolo l’A.F. nella politica sanitaria nazionale è un passo necessario e fondamentale
rispetto ad una popolazione, quella italiana, che preferisce guardare lo sport seduta in una comoda
poltrona (solo una persona su cinque pratica uno o più sport con continuità). Ma per ottenere un
ruolo terapeutico vero e proprio è necessario far diventare l’A.F. parte integrante del proprio “stile
di vita” superando le difficoltà iniziali, modificando le proprie abitudini, trovando gli spazi
temporali e fisici per svorgerla e, soprattutto, le motivazioni quale spinta per accettare la fatica e
qualche la noia di partenza).
Non possiamo, quindi, limitarci ad un semplice “muoversi un po’ di più”: certamente qualsiasi
aumento del movimento nello svolgimento delle attività fisiche quotidiane è positivo ma, per avere
un ruolo terapeutico vero e proprio, …
Fino ad ora il consiglio alle persone con diabete di svolgere attività fisica, pur conoscendone i
grandi vantaggi, è rimasto un po’ generico, poco dettagliato e monitorato.
Far diventare l’attività fisica parte integrante del proprio “stile di vita” possiede un enorme
vantaggio: una volta superate le difficoltà iniziali (cambiare abitudini, trovare il tempo, fare
fatica…), lo svolgimento regolare aumenta il senso di benessere e quindi gratifica le persone e le
stimola a mantenerlo nel tempo.
Qual è l’attività fisica più indicata, nella persona con diabete?
Le attuali linee guida, al fine di migliorare il controllo glicemico, favorire il mantenimento di un
peso corporeo ottimale e ridurre il rischio di malattia cardiovascolare, consigliano lo svolgimento di
almeno 150 minuti/settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata (50-70% della
frequenza cardiaca massima) e/o almeno 90 minuti/settimana di esercizio fisico intenso (sopra il
70% della frequenza cardiaca massima). L’attività fisica deve essere distribuita in almeno 3 giorni
alla settimana e non ci devono essere più di due giorni consecutivi senza attività.
Accanto all’attività fisica aerobica, in assenza di controindicazioni quali complicanze
cardiovascolari o della malattia o altre patologie, le persone con diabete di tipo 2 devono essere
incoraggiate a eseguire, 3 volte alla settimana, esercizio fisico contro resistenza (cioè ripetizioni di
esercizio, con piccoli pesi) per tutti i maggiori gruppi muscolari. L’esercizio andrà definito nei
dettagli con il diabetologo. Questo tipo di attività, approntata gradualmente soprattutto in persone
non allenate, si è dimostrata efficace nel facilitare l’attività aerobica, poiché favorisce il calo di
peso e lo sviluppo della massa muscolare.