Le difficoltà sessuali nella coppia con diabete

IL DIABETE IN COPPIA: È UN TERZO INCOMODO MA PUÒ DIVENIRE
“PILASTRO” DELLA CONVIVENZA E MIGLIORARE LA RELAZIONE

Torniamo a parlare di questo argomento perché sollecitati da tante domande pervenute per diverse
vie all’Associazione. Prima di tutto è opportuno liberare il campo da alcune luoghi comuni sapendo
a priori che in qualunque coppia, anche la più normale, si pongono problemi di ruoli, di spazi
individuali e comuni che spesso obbligano a compiere scelte difficili. Tale situazione si riflette nella
vita sociale di tutti i giorni, influenzando anche la zona affettiva e relazionale in genere. Essere
coppia porta ad una restrizione dei propri spazi di libertà, alla condivisione di quello che ci
appartiene e, quindi, a dover rinunciare ad una parte di sé; in tali circostanze si parla di aspetti che,
inevitabilmente, possono generare dei conflitti. Questo è ancora più vero per le coppie con diabete
le quali presentano aspetti caratteristici più specifici e frequenti perché subentra una “condizione
medica” che influenza i gesti nella quotidianità per la presenta del <>. In questo
caso, infatti, la coppia non può scegliere e trova difficile cambiare il terreno principale del suo
conflitto il quale finisce per essere deciso dal partner che vive la condizione. Tuttavia esistono
anche moltissime situazioni nelle quali la presenza di una persona con diabete diviene un pilastro
della convivenza. Come afferma una nota Psicoterapeuta di Padova, tale presenza può divenire un
‘segreto’ della coppia e dar luogo a tanti piccoli stratagemmi e ad una forte complicità fra i partner
che però non deve diventare l’unico perno della relazione.
In tale situazione può accadere che la persona che tende a sottovalutare il diabete e ad eludere le
esigenze della cura, trova spesso nel partner una figura sostitutiva di tipo genitoriale fino ad
assumere funzioni di controllo. Di converso, può invece accadere che un atteggiamento molto ligio
e auto-limitante nei confronti della terapia porti il partner a svolgere una funzione “eversiva”, cioè a
cercare di aprire dei varchi e degli spazi di libertà. Forse sarebbe opportuno affrontare il problema
non parlando di diabete, non della salute di una persona ma, piuttosto, di salute della coppia. Forse
è questo il consiglio che si può dare a tutte le persone con diabete e ai loro partner, cioè andare oltre
il diabete, decentrando le ansie. Vale a dire non preoccuparsi del pancreas che non funziona, ma del
corpo che esiste e agisce da soggetto e oggetto di desiderio e amore. In questo modo risulta
possibile immaginare se stessi come un insieme inestricabile di mente e di corpo ma, soprattutto,
non vedere se stessi come persone con diabete ma, piuttosto, solo come persone. Non esistendo
modelli di riferimento la sessualità è una componente della vita di relazione e fa parte del processo
di evoluzione della coppia: rappresenta, inoltre, la libertà che una coppia riesce a ritagliarsi nella
condizione in cui si trova, non un sogno in cui si finge di essere qualcosa d’altro.